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Giovani conducenti: appello dell'ETSC alla tolleranza zero



Il Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti​ (ETSC), organizzazione europea di cui Fondazione Unipolis è membro, ha chiesto all'Unione europea di tutelare la sicurezza dei giovani conducenti attraverso - tra le varie misure - la revisione di alcuni aspetti delle licenze di guida, alla luce dei nuovi dati appena pubblicati che evidenziano come i giovani utenti della strada, di età compresa tra 15 e 30 anni, rappresentano ormai un quarto di tutte le vittime della strada.

In un rapporto pubblicato il 28 ottobre 2021, l'ETSC afferma che, nel 2019, 5.182 giovani sono rimasti uccisi in incidenti stradali nei 25 paesi dell'UE per i quali sono disponibili dati. Di tutti i decessi tra i giovani di età compresa tra 15 e 30 anni, gli incidenti stradali ne causano circa un quinto. 

Inoltre, sottolinea il report, circa il 40% delle vittime della strada nell'UE si verifica in collisioni che coinvolgono uno o più giovani conducenti o motociclisti.

Bisogna sottolineare che questi numeri complessivi mascherano un'enorme disparità di genere. Il rapporto afferma infatti che l'81% di tutti i morti sulla strada tra i giovani di età compresa tra 15 e 30 anni sono uomini. Permangono quindi grandi differenze tra la mortalità stradale maschile e femminile da ricercare in parte nel fatto che gli uomini guidano più delle donne.

Gli autori affermano che, mentre i giovani sono di per sé un gruppo altamente vulnerabile sulla strada, la maggior parte dei giovani non guida deliberatamente in modo pericoloso. I rischi associati ai giovani conducenti e motociclisti derivano piuttosto da inesperienza, immaturità e stile di vita legati alla loro età e al sesso. 

Un sistema di patenti di guida graduali è stato valutato da una serie di studi che mostrano come questo possa portare a una riduzione delle collisioni. Tali sistemi pongono ulteriori restrizioni ai conducenti più giovani durante i primi anni di guida, consentendo loro di acquisire esperienza riducendo al contempo alcune situazioni ad alto rischio.

I giovani, in particolare gli uomini, sono anche sovra rappresentati​ quando si tratta di decessi legati alla guida in stato di ebbrezza e alla droga. L'applicazione e l'inasprimento dei limiti legali di concentrazione di alcol nel sangue e un maggiore supporto per coloro che vivono con problemi certificati di alcol e altre droghe possono quindi aiutare a prevenire queste morti.

La Commissione Europea sta attualmente rivedendo le regole sulla patente di guida e dovrebbe elaborare una proposta nei prossimi 18 mesi. L'ETSC chiede inoltre alla Commissione europea di raccomandare un limite di guida in stato di ebbrezza fissandolo effettivamente a zero, una misura particolarmente importante per i conducenti più giovani. Per quanto riguarda la droga, l'ETSC vorrebbe anche che fosse stabilito un limite di tolleranza zero a livello europeo per le droghe psicoattive illecite.

FOCUS ITALIA

In Italia di tutti i decessi tra i giovani di età compresa tra 15 e 30 anni, gli incidenti stradali ne causano il 25%, rispetto alla media UE del 18%. ​Questo potrebbe essere dovuto al più ampio uso di ciclomotori e motocicli​ tra i giovani in Italia rispetto a tanti altri paesi europei. Dal momento poi che la mortalità su due ruote è più alta rispetto ad altre modalità di spostamento, vi è in proporzione una mortalità stradale maggiore rispetto alla mortalità generale media in UE. In Italia il 32% dei giovani deceduti sulla strada sono motociclisti, rispetto​ alla media UE del 24%.

Inoltre, il tasso di mobilità in Italia, ossia la proporzione di persone che escono di casa in media in un giorno feriale, è più alto tra i giovani e i giovanissimi, pari al 90% rispetto all'85% per le persone nella fascia 45-64. Anche i veicoli privati sono ampiamente utilizzati dai giovani: il 26% degli spostamenti in moto e il 16% di quelli in auto vedono la presenza di un giovane come conducente del mezzo. 

​consulta il report

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