A partire dal lavoro dell'ETSC, l'European Transport Safety Council, di cui Fondazione Unipolis è membro, abbiamo monitorato e segnalato periodicamente articoli, report, analisi italiani e internazionali relativi alle politiche sulla sicurezza stradale e alle statistiche sull'incidentalità stradale durante l'emergenza Coronavirus. L'analisi è disponibile in questa pagina. Oggi l'ETSC ha pubblicato un nuovo report in cui fa il punto della situazione, analizzando i dati a nostra disposizione.
I dati preliminari di 25 Stati membri dell'UE mostrano un calo medio del 36% dei decessi stradali nell'aprile 2020 rispetto alla media dello stesso mese nei tre anni precedenti.
La più alta riduzione dei decessi su strada è stata registrata in Italia (84%), seguita da Belgio, Spagna, Francia e Grecia con una riduzione di oltre il 59%. Ma i risultati registrati durante il blocco del traffico non sono stati positivi in tutti i Paesi. In Svezia, Danimarca e Paesi Bassi, i decessi su strada nel mese di aprile sono rimasti simili o addirittura superiori rispetto agli anni precedenti. In particolare bisogna ricordare che la Svezia ha avuto misure di contenimento Covid-19 meno rigide rispetto a molti altri Paesi dell'UE.
La ricerca indica che i decessi in generale non sono diminuiti allo stesso livello del volume del traffico. Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere le ragioni complete, ma la velocità e un numero maggiore di utenti della strada vulnerabili in circolazione su infrastrutture spesso non controllate potrebbero aver avuto un ruolo decisivo.
Non sono disponibili dati comparabili per i casi di eccesso di velocità, ma i report e le prove raccolti da più di dieci paesi suggeriscono che la chiave di lettura è proprio questa.
- La Danimarca ha pubblicato dati che mostrano un aumento del 10% dei casi di eccesso di velocità.
- I dati sugli autovelox in Francia hanno mostrato un aumento del 16% delle infrazioni per eccesso di velocità più gravi (il 50% al di sopra del limite di velocità legale) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
- L'Estonia ha registrato un aumento del 22% della percentuale di conducenti che supera il limite di velocità sulle principali strade rurali rispetto alla media di aprile 2018 e 2019.
- In Spagna, le violazioni della velocità rilevate su un campione di autovelox fissi sono aumentate del 39% su strade non urbane rispetto allo stesso periodo del 2019.
- Un assicuratore del Regno Unito che utilizza la telematica per monitorare i giovani assicurati, ha segnalato un aumento del 15% degli avvisi di velocità inviati ai conducenti che hanno superato i limiti di velocità.
- In Svezia non è stato registrato alcun aumento di velocità.
- I Paesi Bassi hanno registrato per la prima volta casi di collisioni frontali tra ciclisti, indicando che le piste ciclabili erano troppo strette rispetto al volume di traffico.
- I decessi dei ciclisti in Repubblica Ceca sono aumentati dell'86%.
E in Italia?
Secondo i dati raccolti, durante il lockdown (10 marzo - 18 maggio) sono stati evitati 300 morti e 700 gravi ferimenti. I benefici maggiori in termini di sicurezza stradale sono stati nelle aree urbane rispetto a quelle suburbane o alle autostrade, anche perché il traffico delle merci è rimasto regolare per tutto il periodo di confinamento.
Sulla rete autostradale, il traffico medio giornaliero è diminuito dalla fine di febbraio fino a raggiungere oltre l'80% in meno rispetto al periodo pre pandemia. Durante il lockdown a Roma, il traffico automobilistico è diminuito tra il 75% e l'80%. I volumi di traffico hanno ripreso ad aumentare ma sono ancora il 44% in meno rispetto a febbraio. Sempre a Roma, la percentuale di persone che hanno effettuato almeno uno spostamento durante il giorno (ad eccezione di viaggi a piedi di meno di cinque minuti) è passata dall'85% al 32% e la lunghezza media degli spostamenti è diminuita del 40%. La Polizia ha impiegato durante il lockdown il 7% in più di pattuglie su strada ed è aumentato il numero di sanzioni per eccesso di velocità.
I dati specifici per tipo di veicolo non sono ancora disponibili nella maggior parte dei Paesi europei, tuttavia si segnala che la Spagna ha registrato un aumento significativo dei decessi tra i conducenti di veicoli pesanti. Le ragioni di questo non sono ancora del tutto note: sarà necessario approfondire il problema dei conducenti che hanno lavorato per più ore rispetto al solito e sotto una maggiore pressione. Molti Paesi infatti hanno sospeso le norme dell'UE sui tempi di guida e di riposo per i conducenti professionisti in determinati settori durante il lockdown.
Dovilė Adminaitė, responsabile del progetto ETSC Road Safety Performance Index, che ha guidato la ricerca, ha commentato:
“Il lockdown ha portato un enorme turbamento della mobilità in Europa. Ci sono stati cambiamenti positivi come un aumento delle persone che camminano e vanno in bicicletta, la realizzazione di infrastrutture ciclabili e limiti di velocità più bassi nelle aree urbane più trafficate. Tuttavia, andremo incontro a grandi rischi se le persone eviteranno l'utilizzo del trasporto pubblico preferendo sempre l'uso dell'auto nelle aree urbane. Dobbiamo migliorare rapidamente le infrastrutture per la mobilità sostenibile, sia nelle aree urbane che nelle zone rurali. Se le città non si adatteranno a questa nuova realtà, i risultati registrati durante il lockdown saranno presto ribaltati".